I genitori single ai tempi del COVID-19.

Due cose importanti da insegnare ai figli:

fare e fare senza.

(Marceline Cox)

In questi mesi di inaspettata pandemia a livello mondiale, molte persone, famiglie, realtà che vivevano nella precarietà da tempo, si sono sentiti costretti a far fronte e momenti di solitudine, complessità e responsabilità tali da mettere in serio pericolo la loro salute. Oggi la mia attenzione è rivolta ai genitori single e alle difficoltà che stanno affrontando durante questo periodo in cui i figli sono a casa dall’asilo e dalla scuola. Molti genitori single vivono nel precariato, svolgono lavori occasionali oppure a chiamata e durante questi mesi hanno lavorato poco e/o stanno perdendo il lavoro che svolgevano perché non hanno nessuno a cui affidare i figli. A titolo esemplificativo alcune esempi possono essere i seguenti:

persone che vivono all’estero lontano dalle proprie famiglie e dalla rete amicale di riferimento;

famiglie che vivono in una regione diversa da quella in cui hanno una rete di supporto;

altri ancora che vivevano situazioni di fragilità ancora prima della pandemia etc..

Cosa significa per un genitore single gestire i figli h 24, garantire un pasto sano avendo un lavoro precario, non avere nessuno a cui affidarli per alcune ore al fine di respirare e recuperare le energie? Essere genitori single richiede tempo e riflessioni che riguardano non solo la gestione e l’organizzazione della quotidianità, ma offrire risposte e racconti rispetto al genitore assente, alla mancanza di altre figure di riferimento, offrire immagini positive e sufficientemente rassicuranti in riferimento alle diverse difficoltà presenti in questo momento. In questo periodo le complessità presenti nelle famiglie, in particolare nelle famiglie con un solo genitore e senza alcun aiuto possono aggravare situazioni che si presentano sin dall’inizio come fragili e precarie. In che modo è possibile migliorare la situazione di coloro che si riconoscono in queste righe? Le competenze e le abilità del genitore non possono essere le uniche risorse a cui fare riferimento, in quanto a lungo termine queste risorse diventano sempre più carenti. E’ come utilizzare l’acqua di un lago di un luogo dove non piove da tempo e il rischio è che quell’acqua prima o poi si esaurisca. Se sei un genitore single e ti riconosci tra le righe puoi affrontare questo momento in diversi modi: cercare gruppi di genitori single nella tua zona e iniziare ad ampliare la tua rete di riferimento; informarti su associazioni di volontariato attive nel territorio e chiedere se ci sono azioni rivolte ai genitori single; contattare alcuni altri genitori che hai conosciuto all’asilo o alla scuola di tuo figlio/a e con cui ti eri trovato/a a tuo agio; chiedere un sostegno psicologico al fine di avere un tuo spazio per gestire al meglio lo stress, l’ansia e le complessità che riguardano la tua vita e in valutare in base alla tua situazione come migliorare la tua qualità di vita. Le possibilità possono essere molteplici in base alla situazione che vivi, l’importante è che tu possa continuare a prenderti cura di te stesso/a.

Un abbraccio.

 

Dott.ssa Joana Troplini

https://www.studiopsicologiapadova.it

 

Linkografia:
  • https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/09/25/news/quanto_e_difficile_la_vita_dei_genitori_single-234975232/
  • https://www.ordinepsicologiveneto.it/ita/content/come-parlare-a-bambine-e-bambini-dell-emergenza-coronavirus