La rappresentazione delle priorità e dei progetti.
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile.
E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.
(San Francesco d’Assisi)
Come sono cambiate le tue priorità in seguito alle diverse forzature generate dal coronavirus? La situazione economica, le relazioni intime e affettive, gli spostamenti, i viaggi e tutto ciò che poteva essere considerato facente parte della normalità ad oggi appare diverso, nuovo, faticoso per certi versi. Osservare la situazione in cui vivi e rivedere alcune priorità e bisogni può favorire un miglioramento della qualità di vita. Le spiegazioni che ti stai dando in riferimento alle avversità che si presentano nella tua quotidianità possono risentire del modo in cui osservi e dai sentimenti che questo evoca in te. E cosa succederebbe se provassi a osservare queste situazioni in modo diverso? Ad esempio se può esserti utile puoi provare a immaginare che cosa direbbero le persone a te care, le persone che conosci bene e che sono legate a te: il/la tuo/a partner, un familiare (padre madre, fratello, sorella ecc.), un/a caro/a amico/a. In questo modo puoi darti l’opportunità di avere diversi spunti di riflessione e puoi provare a scegliere delle soluzioni sostenibili per te. Ad oggi alcune famiglie si trovano ad affrontare difficoltà economiche, conflitti, si trovano a far fronte ad alcune crisi senza la possibilità di rinviare, molte altre invece hanno riscoperto e rivalorizzato momenti dimenticati. In ogni caso per molte persone le priorità sono cambiate e ciò che sembrava impossibile è accaduto. Se hai paura e questa situazione ti crea ansia, se i tuoi progetti tentennano e non sai in che modo rivederli e modificarli, puoi provare a osservare questo mondo diverso con occhi diversi, puoi provare a immaginare cosa direbbe una persona a cui tieni a riguardo e scegliere se prenderlo in considerazione.
Ora, come rappresenteresti le tue priorità e i tuoi progetti futuri? Se questo periodo fosse un’opportunità sarebbe un peccato sprecarla.
Un abbraccio.
Dott.ssa Joana Troplini
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