Lavoro precario, dottorandi e psicologia.
La possibilità di fare ricerca, di approfondire una o diverse tematiche specifiche e molti altri aspetti analoghi possono guidare un/una giovane laureato/a a scegliere la carriera accademica. Il desiderio di studiare, conoscere, progettare possono motivare ad orientarsi verso la carriera accademica.
Al giorno d’oggi, in cui vige il precariato e l’incertezza economica, è possibile che tale scelta possa creare un elevato stress e la percezione di mancanza di stabilità e/o opportunità future. In questi giorni discutevo con alcuni giovani dottorandi sulla scelta della carriera accademica, essi affermano che pur lavorando molte ore sono felici di portare avanti progetti interessanti, stimolanti, soddisfacenti. La complessità aumenta nel momento in cui questi progetti diventano molti e seguirli con lo stesso entusiasmo appare difficile. E l’altro dilemma sono le poche opportunità di perseguire questo tipo di carriera.
Quali sono le opportunità lavorative per coloro che scelgono una carriera che offre stabilità solo a pochi eletti?
A tal proposito cito la storia della dottoranda scartata dalla posizione di bidella e oggi ricercatrice ad Harvard (per approfondire leggi l’articolo numero 7 in linkografia). Questi giovani intellettuali cosa possono fare per cambiare questa situazione? In linea con la storia di questa professionista, le risposte a questa domanda posta ad alcuni conoscenti, amici e utenti possono essere: “non c’è posto per me all’Università”; “stavo valutando di trovare un lavoro in un supermercato e poi portare avanti i progetti che mi interessano”; “per portare avanti il mio progetto, tra parentesi di cui hanno padronanza solo quattro colleghi a livello europeo, faccio l’insegnante supplente e poi proseguo con i progetti in corso, che purtroppo per ora non sono finanziati” e molte altre storie analoghe.
Cosa c’entra tutto questo con la psicologia? Una ricerca in Belgio evidenzia gli effetti in termini psicologici dell’elevato stress dovuto ai molti progetti da portare avanti, insonnia, malessere, problemi di salute in generale (per approfondire leggi l’articolo numero 1 in linkografia).
L’identità professionale, i progetti di vita personali appaiono condizionati e continuamente rivisitati in base alle non opportunità lavorative. Le soddisfazioni personali promuovono la possibilità di perseguire tali obiettivi per raggiungere il risultato sperato, tuttavia la realtà con cui il dottorando e/o ricercatore precario si scontrano crea confusione.
Ad esempio ci sono coppie che vivono in città o nazioni diverse e sono costrette e prolungare i progetti di creare una famiglia, giovani che vivono a 25 ore di aereo dalla propria famiglia e dagli amici e molti altri esempi che fanno emergere una percezione di instabilità che riguarda molti altri giovani.
Cosa puoi fare per migliorare la tua qualità di vita, la sostenibilità del tuo lavoro e un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata? Se desideri perseguire nella carriera accademica ti senti costretto/a a valutare un trasferimento?
Se ritieni che le tue scelte sono condizionate dalla tua vita professionale, dalla mancanza di un lavoro stabile e/o da problemi economici puoi rivedere alcune scelte e provare a migliorare la tua qualità di vita con quello che hai a disposizione.
Se hai bisogno di fare chiarezza, chiama la psicoterapeuta.
Dott.ssa Troplini
www.studiopsicologiapadova.it
Linkografia:
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https://www.stateofmind.it/2019/08/dottorato-depressione/?fbclid=IwAR0ZOOaxxSIKGO0UXHDBctj7O83eMMaHZxWiOJlEDXlDy2GaH8k-iVSFRNc
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https://books.google.it/books?id=6DeVL73ZN-YC&pg=PA67&lpg=PA67&dq=gergen+e+lavoro&source=bl&ots=WudM43eHdL&sig=ACfU3U1n3bsmEu7k1uOT0oZaR55k47e5wg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiGhKf5-LHkAhWPxMQBHXioDOw4ChDoATAAegQICBAB#v=onepage&q=gergen%20e%20lavoro&f=false
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https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/05/28/news/stress_da_lavoro_burnout_e_ufficialmente_una_malattia-227424871/
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https://dottorato.it/content/padova
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https://ilmanifesto.it/la-tristezza-del-dottorando/
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http://phdcomics.com/
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httpsA://www.huffingtonpost.it/2017/03/14/neurologa-bidella-harvard_n_15352518.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001&fbclid=IwAR0Enx-jdeN8V_NUZdK3OUZmN7z6IJm9df-lUnGDlW5LZs548l7R49F7Y0